© 2023 Daniel Sher
L'indomani, nel primo pomeriggio, arrivò un giovane ufficiale della Wehrmacht, in borghese. Un bel giovane dall'aspetto ariano, alto, con gli occhi azzurri come Ruben, ma con i capelli biondi, ancora acconciati con il taglio della gioventù hitleriana. Dimostrava meno di trent'anni. Sicuramente ne aveva di più. Esaurite le presentazioni, il Capitano Hans Boetzel chiese rispettosamente di poter vedere le apparecchiature. Danielle chiuse a chiave la porta di ingresso e si sedette alla scrivania, mentre i due uomini si recavano nel locale del retro.
«Non essere a disagio» disse Boetzel, sembrandogli di notare qualche imbarazzo o fastidio nell'atteggiamento di Ruben «So bene che siete Ebrei e ti assicuro che personalmente non ho niente contro gli Ebrei. Anzi, ho molta stima per la vostra intelligenza.»
Ruben sembrò sollevato da questa apertura. Non gli sembrò il caso di renderlo partecipe della sua idea che ci fossero molti più ebrei stupidi che intelligenti.
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