© 2023 Daniel Sher
La foto era sgranata, ma ritraeva chiaramente la facciata del palazzo di Rue des Anglais e Ruben non ebbe difficoltà a riconoscere Miriam, che stava bagnando i fiori sul balcone. Rimase senza parole. Gli ci volle tempo per riprendersi. Più che terrificato, era sconvolto dall'orrore.
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«Comunque sono nazisti anche i tuoi generali.»
«Nazisti? No, molti sono prussiani. Sono patrioti germanici, ma non sono nazisti. Antisemiti? Si, certo. Ma sono nauseati da quello che Hitler fa agli ebrei. Aristocratici? Si. Appartengono a un ceto che ha sempre guardato a Hitler con disprezzo.»
«Io comunque non c'entro.»
«Hanno deciso di far avere ai sovietici informazioni molto importanti. Li metterebbero in condizione di conoscere in anticipo le mosse dei nazisti.»
«E io ti ripeto che non sono affari miei.»
«Pensi che un generale della Wehrmacht possa andare da Stalin a informarlo? Chiaramente hanno bisogno di creare un canale. Vogliono qualcuno “vergine”, estraneo al mondo dello spionaggio. Ho visto i tuoi progressi in questi mesi, qui con me e con la tua nuova Agenzia, e ci siamo convinti che sei la persona adatta. In più, per questa missione contro Hitler, c'è il fatto che sei ebreo, e questo, agli occhi dei sovietici, ti da maggiore credibilità. Conosci bene molte lingue. Hai amici in molti Paesi. E poi non vieni dall'intelligence: le spie di professione non sono affidabili, fanno solo il loro interesse e quasi tutte, appena se ne presenta l'occasione, fanno il doppiogioco»
© 2023 Daniel Sher