© 2023 Daniel Sher

La salita di Ruben

Pag. 18 - Danielle

 

La giovane che venne ad aprirgli, graziosa nel suo abitino scamiciato, gli arrivava all’altezza del mento. Aveva un libro in mano e gli occhiali leggeri rendevano il volto ancor più interessante, mentre le labbra disegnavano una muta espressione interrogativa. Per un attimo restò a guardarla senza dire una parola.

 

“Sono Ruben”, si presentò.

 

“Ti aspettavamo. Benvenuto!”.

 

...

 

 Lo lasciarono dormire senza di­sturbarlo fin quasi all'ora di cena, poi sostituirono i quartetti di Mozart con una sinfonia di Haydn ed alzarono il volume del grammofono.

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