© 2023 Daniel Sher
La giovane che venne ad aprirgli, graziosa nel suo abitino scamiciato, gli arrivava all’altezza del mento. Aveva un libro in mano e gli occhiali leggeri rendevano il volto ancor più interessante, mentre le labbra disegnavano una muta espressione interrogativa. Per un attimo restò a guardarla senza dire una parola.
“Sono Ruben”, si presentò.
“Ti aspettavamo. Benvenuto!”.
...
Lo lasciarono dormire senza disturbarlo fin quasi all'ora di cena, poi sostituirono i quartetti di Mozart con una sinfonia di Haydn ed alzarono il volume del grammofono.
© 2023 Daniel Sher